Quando la strada del Crematoio in direzione Est svolta a destra, porta alla Giavarotta.
In origine, continuava diretta e sterrata, poco frequentata, ma sempre affiancata da olmi e pioppi. Di rado percorsa perché non portava in nessun luogo, anzi, con gli occhi di oggi, nel posto più bello: un lembo di bosco ai confini della tenuta che poi è lo stesso confine con la provincia di Ferrara.
Un vero e primitivo bosco su un terreno disuguale: piccoli avvallamenti, piccoli rilievi ne ostacolavano la coltivazione; furono queste le difficoltà che lo salvarono fino all’arrivo delle ruspe che ne avrebbero fatto scempio.
Un frammento di terra ricca di grandi frassini, di enormi querce, famiglie di alberi diverse dimensioni e specie, cespugli ora fitti ora radi, terra di poiane, falchi e fagiani; quei frassini, quelle querce ora sarebbero monumenti intoccabili.
Autore: Augusto Baraldi
Fonte: ricerca dell'autore