Salviamo Portovecchio Salviamo Portovecchio Salviamo Portovecchio
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Il V deposito cavalli
a Portovecchio

Cavalli, muli e somari

San Martino ha una storia anche per la centralità di questo palazzo. Pure la sua economia un tempo dipendeva da questo avamposto.

Così nel Medio Evo, quando era un maniero di confine, nel periodo in cui San Martino in Spino fu un comune rurale reggiano, per circa duecento anni, feudo nei quasi quattro secoli della dinastia pichiana, nei decenni amministrato con la presenza dei marchesi Menafoglio e, dal 1883, quando il palazzo dipendeva dal Ministero della Guerra, fino al 1954, famoso per la presenza di cavalli, muli e somari, con compagnie di soldati a cavallo, con fino a una trentina di impiegati e con l’utilizzo di butteri, infermieri, maniscalchi, ufficiali, sottufficiali e truppe; con la presenza massima di 700 operai stagionali, in primavera-estate richiesti per le fienagioni. Perché i quadrupedi furono fino a 7 mila.

RIFERIMENTI

Autore: Sergio Poletti
Fonte: ricerca dell'autore
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