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L'infermeria di Portovecchio

Una scuderia era utilizzata come infermeria: i cavalli malati erano curati e tenuti in osservazione.

Gli ufficiali veterinari e un impiegato avevano lì i loro uffici: armadietti per medicinali, ferri chirurgici, volumi da consultare, vari preparati ad uso veterinario, cavie per esperimenti. Nel caso in cui si sviluppasse una malattia infettiva, l’animale veniva isolato in un apposito reparto linfangitici; nelle adiacenze, un crematoio dove si potevano distruggere le carcasse potenzialmente infettive.

Nel caso in cui un cavallo non fosse stato in grado di camminare da solo, lo si faceva salire da solo su un carro apposito, con sportello posteriore ribaltabile e le sponde, giustamente alte per dare sicurezza all’animale trasportato. Nel cortile dell’infermeria, una bella costruzione: otto pilastri sostenevano il tetto ottagonale; vi sostavano gli animali convalescenti.

RIFERIMENTI

Autore: Augusto Baraldi
Fonte: ricerca dell'autore
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