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Il magazzino cereali
e carriaggi

Un posto per ogni cosa, ogni cosa al suo posto

Era una struttura grande e complessa; comprendeva al piano terra cinque scuderie riservate ai cavalli da tiro e come deposito per i finimenti, selle, redini, cavezze, paraocchi, catene, cinture: sulla parete di fondo si leggeva “Un posto per ogni cosa, ogni cosa al suo posto”.

La mattina ciascun carrettiere bardava i cavalli per il lavoro; una lunga teoria di carri usciva e riprendeva il lavoro per il quale era stato comandato; la sera, ogni cavallo, ogni carro rientrava e tutto tornava al primitivo ordine.

Una persona di guardia passava la notte qui per impedire l’entrata di male intenzionati o per ogni altra emergenza.

Nella vasta area porticata trovavano posto tutti i carri a due o quattro ruote. Nel piazzale adiacente, grandi aie di cemento perfettamente orientate a sud servivano per stendere ad asciugare al sole le granaglie prima di riporle all’interno.

Il magazzino cereali vero e proprio era al primo piano: con sacchi da un quintale sulla schiena i lavoratori affrontavano anche questa ultima fatica. I cerali sciolti venivano separati per specie; un cartoncino ne indicava la qualità e la quantità, alte finestre assicuravano la ventilazione. In questo spazio era accumulato anche un mangime per cavalli, prodotto con carrube, i pezzetti più grandi finivano nelle tasche dei bambini.

RIFERIMENTI

Autore: Augusto Baraldi
Fonte: ricerca dell'autore
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