Lunghe centoventi metri ciascuna si potevano individuare solo attraverso il numero progressivo che si leggeva sulla facciata; una grande testa di cavallo in cotto le caratterizzava.
Distavano affrontate l’una all’altra quanto bastava perché i cavalli avessero a disposizione recinti sufficientemente ampi e prati per il pascolo libero.
Le cisterne assicuravano la riserva d’acqua raccolta dalle grondaie, con un procedimento di pesi e contrappesi azionati a mano l’acqua si portava in superficie.
Sparsi per la tenuta tre silos e diversi magazzini con le scorte di fieno di cui centinaia di cavalli necessitavano durante l’inverno.
RIFERIMENTI
Autore: Augusto Baraldi
Fonte: ricerca dell'autore
Autore: Augusto Baraldi
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